L'aggressività nasconde malessere
Mi hanno chiamata in un nido per formare le educatrici nella gestione dell’aggressività ed ho subito accettato volentieri, perché è un’emozione e se non lasciamo che venga espressa rischiamo che ci domini.
Da questa breve introduzione comprendiamo che gestirla non significa nè reprimerla, né ignorarla. L’aggressività è un’emozione, quindi, si manifesta con dei picchi di intensità che difficilmente sono controllabili dall’esterno, necessita di autocontrollo. Perché un bambino o un adolescente o un adulto siano in grado di esercitare l’autocontrollo è necessario il passo prima: sapere di avere qualcosa e che è possibile controllarla. Si tratta di averne consapevolezza e noi adulti siamo esploratori con i nostri bambini, fino a conoscerla, esprimerla a parole e ad individuarne le cause.
A volte ci sembra che sia determinata da un fatto scatenante come ad esempio un rimprovero non accettato, bisognerebbe comprendere come viene interpretato. Altre volte è una risposta ad uno scherzo di cattivo gusto oppure si manifesta in conflitti. La storia di ognuno ci aiuta sempre a non “etichettare”, sotto alla crosta dell’aggressività si potrebbe scoprire tanto dolore accumulato nel tempo e mai espresso. Da qui l’importanza di imparare sin dai primi mesi di vita ad esprimere in parole le proprie emozioni, ogni genitore ne ha l’occasione quando si presentano i capricci.